“Ci sono viaggi che hanno bisogno di un solo bagaglio: il cuore”. Certo Audrey Hepburn, l’autrice di queste parole, potrà sembrarci lontana, quanto a epoca storica e sensibilità, da S. Camilla Battista eppure, nella sua essenza più profonda, il cuore dell’uomo è sempre lo stesso, allora questo parallelismo, a ben vedere, può non apparirci poi così azzardato e peregrino! Infatti il viaggio della vita di Camilla Battista Varano, il suo percorso umano e il suo cammino di fede ci consegnano tale preziosa verità: tutti siamo alla ricerca di ciò che riempie il nostro cuore.
Camilla Battista ha trovato in Gesù e nel Vangelo l’unica ricchezza capace di riempire il suo cuore e di rendere bella la sua esistenza. La nostra santa è per tutti noi una maestra di vita che testimonia la gioia di un viaggio compiuto con un cuore riempito da un Amore che ha saputo illuminare anche i lati più bui della sua esistenza: il dolore, la malattia, la persecuzione. Con il suo cuore abitato da perdono, pace e misericordia, Camilla Battista ci accompagna nel nostro viaggio non solo come maestra, ma come madre e sorella che ci invita a camminare e a non tornare indietro, a correre con coraggio fino a giungere a volare sulla via del vangelo e della vita come solo chi è innamorato sa fare. Certo per Camilla Battista questo è stato il punto di arrivo di un percorso che l’ha vista inizialmente cercare di riempire il bagaglio del cuore con quella felicità che la corte le offriva, per poi giungere alla scoperta che solo in Cristo dimora veramente “quell’amor che move il sole e l’altre stelle”.
Questa, condensata è l’avventura umana e spirituale di S. Camilla Battista Varano, ma volendo mettere a fuoco i tratti salienti del suo percorso, iniziato a Camerino il 9 aprile del 1458 presso la corte di suo padre Giulio Cesare Varano e terminato il 31 maggio 1524 nel silenzioso nascondimento del Monastero S. Chiara di Camerino, potremmo dire che si tratta di un vero questo “viaggio del cuore” che dal “pazzeggiar in cose mondane” giunge a “effondere il suo cuore su Cristo benedetto”. Come? Vediamolo insieme lasciandoci prendere per mano da lei!
Figlia prediletta, benché illegittima, di Giulio Cesare, trascorre la sua giovinezza presso la corte tra feste, balli e divertimenti. Studia il latino, legge i classici, impara a dipingere, a suonare, ad andare a cavallo. Cresce vivace ed esuberante, immersa nel lusso della vita di corte. Ha un temperamento schietto e volitivo, indipendente e testardo, amante del bello e del piacere. Nei progetti del padre, Camilla è destinata a un matrimonio di nobile convenienza, ma la sua vita assume una condizione imprevista. Un venerdì santo, si reca a una predica durante la quale il frate, Domenico da Leonessa, chiede ai presenti di versare almeno una lacrima ogni venerdì per amore di Colui che ha dato la vita per noi. Camilla, a soli 9 anni, prende sul serio questo proponimento e lo porta avanti con fedeltà, benché spesso anche con grande fatica. Lo Spirito scava in lei lo spazio per accogliere il vangelo. Inizia a farsi pressante dentro di lei la voce che la sollecita a prendere la decisione di dedicarsi completamente al servizio di Cristo. Ma lei non ne vuole sapere e comincia a lottare con Dio. Alla fine di questa intensa lotta spirituale, a 23 anni, “lascia andare le briglie del suo cuore” e assumendo il nome di Suor Battista, decide di entrare nel Monastero delle Clarisse di Urbino, l’unica comunità nelle Marche che aveva aderito al movimento di Riforma dell’Osservanza Francescana.
Dopo soli due anni fa ritorno a Camerino nel Monastero che il padre ha costruito per lei. Durante la persecuzione che investe la sua nobile famiglia nel 1502, vengono uccisi il padre e i fratelli e lei stessa è costretta a rifugiarsi nella città di Atri. Successivamente va nei Monasteri di Fermo e di San Severino Marche per rifondarvi la vita secondo la Regola di S. Chiara d’Assisi divenendo una delle figure più brillanti e feconde di tutta l’esperienza dell’Osservanza francescana.
Nel corso della sua esistenza il Signore benedice la sua vita con tanti doni mistici, visioni, estasi e singolari esperienze mistiche, delle quali troviamo tracce nei suoi numerosi scritti, che rivelano il suo ardente amore per Cristo crocifisso. Ma tra tutte queste ce n’è una su cui, come pietra angolare di appoggiano le altre, una in cui si radica il segreto che ha donato senso e pienezza alla sua vita, sostenendone i passi anche nei momenti faticosi e difficili: la certezza che il suo nome, Camilla, cioè la sua persona, la sua storia e tutto di lei, era scritto a caratteri d’oro nel cuore di Gesù e lì custodito come il tesoro più prezioso, così come il Signore stesso le aveva mostrato durante una visione mistica.
Il 17 ottobre 2010 Camilla Battista è stata canonizzata da Papa Benedetto XVI e il 9 aprile 2022 è stata compiuta la Ricognizione Canonica delle sue reliquie. Attualmente le sue spoglie sono custodite ed esposte al culto nella chiesa della struttura temporanea che accoglie le Sorelle clarisse dopo il sisma.